I rilievi topografici archeologici, realizzati da professionisti qualificati, permettono di documentare con precisione l’area oggetto di scavo, restituendone una rappresentazione grafica dettagliata che diventa un tassello imprescindibile per la ricostruzione storica e l’interpretazione dei reperti rinvenuti.
In questo articolo, Spiron Heritage & Survey, azienda specializzata in indagini archeologiche, approfondirà il ruolo cruciale dei rilievi topografici negli scavi archeologici, illustrando le diverse fasi del processo, le tecnologie impiegate e i vantaggi che ne derivano.
Cos’è un rilievo topografico in archeologia
Un rilievo topografico archeologico consiste nella restituzione grafica di un’area di scavo, realizzata mediante l’utilizzo di strumenti e tecniche specifiche. Il fine di questo processo è quello di ottenere una rappresentazione accurata e dettagliata della morfologia del terreno, delle strutture archeologiche presenti e dei loro elementi costitutivi.
I rilievi topografici si distinguono in due categorie principali:
- Rilievi planimetrici: riproducono la forma e le dimensioni dell’area di scavo in pianta, ovvero su un piano orizzontale;
- Rilievi altimetrici e archeologici: restituiscono l’andamento altimetrico del terreno e delle strutture archeologiche, rappresentando le differenze di quota esistenti.
L’integrazione di rilievi planimetrici e altimetrici permette di ottenere una rappresentazione tridimensionale completa dell’area di scavo con i reperti e le strutture ritrovate, fondamentale per una comprensione approfondita del sito archeologico.
Le fasi del rilievo topografico
La realizzazione di un rilievo topografico archeologico è un processo meticoloso che si articola in diverse fasi interconnesse, ognuna delle quali concorre alla creazione di una documentazione accurata e dettagliata dell’area di scavo.
Fase 1: Riconoscimento del terreno
Prima di iniziare qualsiasi operazione di rilievo, è fondamentale effettuare un’attenta analisi del terreno da indagare. In questa fase, gli archeologi valutano le caratteristiche morfologiche del sito, identificano eventuali criticità e definiscono la metodologia di rilievo più idonea in base alle condizioni specifiche dell’area.
Fase 2: Posizionamento dei capisaldi
Per garantire la precisione del rilievo, vengono posizionati dei punti di riferimento fissi, chiamati capisaldi. Questi punti fungono da base per le successive misurazioni e garantiscono la coerenza spaziale dell’intera documentazione. La scelta e il posizionamento dei capisaldi richiedono competenze specifiche e l’utilizzo di strumenti topografici di alta precisione.
Fase 3: Raccolta dei dati
A seconda delle caratteristiche del sito e delle esigenze del progetto, la raccolta dei dati topografici può essere effettuata mediante diverse tecniche:
- Stazione totale: un sofisticato strumento elettrottico che permette di misurare angoli e distanze con estrema precisione, ideale per rilievi di ampie aree e strutture complesse;
- Laser scanner: una tecnologia innovativa che acquisisce rapidamente una nuvola di punti 3D dell’area da rilevare, consentendo di ottenere una rappresentazione dettagliata anche di elementi irregolari o di difficile accesso;
- Drone fotogrammetrico: un velivolo a pilotaggio remoto che acquisisce fotogrammi ad alta risoluzione da diverse angolazioni, i quali vengono poi elaborati per generare modelli 3D fotorealistici del sito.
La scelta della tecnica di rilievo più idonea dipende da diversi fattori, tra cui l’estensione dell’area, la complessità delle strutture archeologiche presenti e il budget disponibile.
Fase 4: Elaborazione dei dati
I dati raccolti durante la fase precedente vengono elaborati mediante software specifici per generare i rilievi planimetrici, altimetrici e tridimensionali. L’elaborazione dei dati è un processo complesso che richiede competenze informatiche e topografiche avanzate, al fine di ottenere una rappresentazione accurata e completa dell’area di scavo.
Fase 5: Controllo e validazione
I rilievi prodotti vengono sottoposti a rigorosi controlli di qualità per verificarne l’accuratezza, la coerenza interna e la corrispondenza con i dati greci raccolti in campo. Questa fase è fondamentale per garantire l’affidabilità della documentazione topografica e la sua fruibilità per le successive fasi di analisi e studio.
Fase 6: Restituzione dei dati
Al termine del processo di rilievo, i dati vengono restituiti al cliente in formato digitale e cartaceo, corredati da una relazione tecnica dettagliata che descrive le metodologie impiegate, le caratteristiche dell’area rilevata e i risultati ottenuti. La restituzione dei dati in formati standard e interoperabili permette una facile consultazione e un utilizzo proficuo da parte di archeologi, studiosi e professionisti del settore.